8 motivi per credere nella digital energy

Garantire reti elettriche stabili e qualità dei servizi in un sistema energetico sempre più decentralizzato e a rischio “intermittenza”è di fondamentale importanza.

Le utility italiane impegnate nella distribuzione dell’energia non possono che puntare sulla digital energy per trasformare la transizione energetica e la diffusione delle rinnovabili in una grande opportunità per il proprio business, per i consumatori e per un’economia nazionale votata all'innovazione.

In questo articolo vi elenchiamo brevemente 8 motivi  per cui è necessario e vantaggioso investire nella trasformazione digitale anche in ambito energetico.

1) Decentralizzazione: l’impatto di rinnovabili e DER (Distributed Energy Resources) su reti elettriche opportunamente riqualificate e interconnesse consente di offrire sistemi energetici flessibili, resilienti e meno soggetti a perdite.

2) Comportamento dei clienti: i consumatori sono più esigenti in termini di prezzi e di servizi, vogliono monitorare i propri consumi energetici e scelgono fonti rinnovabili. I DSO possono sfruttare tecnologie già presenti sul mercato (smart metering, analisi dati, ecc.) per migliorare le proposte sul mercato.

3) Rischi tecnici: la digitalizzazione delle reti può ridurre la durate della interruzioni di energia elettrica e di altri problemi tecnici in quanto consente di gestire automaticamente il sistema in tempo reale, supportando attività di manutenzione preventiva.

4) Cyber security: la digitalizzazione delle utility richiede attente valutazioni dei rischi legati alla sicurezza informatica ed è importante che le reti siano protette con le più recenti e affidabili tecnologie.

5) Aumentano i competitor: con la diffusione delle rinnovabili, il mercato dell’energia accoglie nuovi player che offrono servizi connessi a fotovoltaico, microgrid e autosufficienza energetica. Per non perdere clienti, le utility devono concentrarsi su innovazione, efficienza e servizi digitali pur mantenendo prezzi competitivi.

6) Evoluzione della domanda: la richiesta di energia pulita rivoluziona il modello costi-ricavi delle utility, chiamate a investire nell’aggiornamento di infrastrutture e tecnologie. Serve allineare l’offerta agli sviluppi del mercato per affrontare al meglio la transizione energetica.

7) Norme e incentivi: le politiche energetiche globali insistono su sostenibilità ambientale, riduzione delle emissioni di CO2 e aumento della produzione da fonti rinnovabili per raggiungere gli obiettivi dell’accordo globale di Parigi e del Clean Energy Package europeo.

8) Complessità del mercato: alle classiche attività di vendita e distribuzione dell’energia tramite centrali elettriche si sostituisce una rete decentrata e dinamica, alimentata anche da fonti non programmabili come eolico e fotovoltaico, senza dimenticare sistemi di accumulo, demand response e autogenerazione.

Fonte: OnDigital
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